Questa riflessione nasce dall'esigenza di capire il nesso o forse meglio la soluzione fra cosa sia migliore tra sedurre, affascinare o attrarre un uomo.
Indicativamente sedurre sembra qualcosa di maggiormente lungimirante perché per sedurre occorre consapevolezza di quello che si sta facendo, quindi è qualcosa di premeditato di non improvvisato, si tratta di un lavoro psicologico elaborato e accumulato nel tempo in termini di esperienza, successi e anche insuccessi. Quindi se devo esprimere un'opinione nei confronti della seduzione ritengo che questa sia l'arte più appagante e complessa da realizzare per portare a "casa" un uomo o una donna, a seconda dei gusti naturalmente.
Parlando invece di cosa significa affascinare un uomo ritengo che sia la capacità di colpire una persona, in questo caso il maschio, con delle caratteristiche non tanto fisiche o estetiche, quanto legate alla gestualità, al modo di porsi, alla capacità di esprimere fascino ogni volta che la persona fa o dice qualcosa. Spesso il fascino è una percezione personale che abbiamo di un determinato individuo, vale per la donna nei confronti di un uomo e per un uomo nei confronti di una donna. Certo in questa particolare situazione non c'è niente di premeditato come nel caso della seduzione, non lo si fa perché lo si vuole ma lo si fa nella misura in cui viene cosi recepito da chi ci ritiene affascinanti. Il fascino femminile è la massima rappresentazione di questa capacità innata.
L'attrazione la lascio per ultima perché la ritengo una forma piuttosto animalesca e primordiale che si limita semplicemente nel mettere in contatto due persone, generalmente un uomo e una donna che per semplici motivi estetici tendono a piacersi. Ma questo stato delle cose lo possiamo riscontrare anche fra gli animali, a tutti i livelli e da sempre dai tempi della creazione.
Perciò se la seduzione è la capacità di creare interesse nei confronti di una persona, l'attrazione è il risultato di questo interesse, ovvero l'unione dei due.
A questo punto si potrebbe anche stilare una graduatoria virtuale che vede la seduzione al primo posto perché frutto dell'invettiva dell'uomo o della donna, poi a seguire c'è la capacità di affascinare perché è una cosa che accade solo per alcuni soggetti nei confronti di altri senza che noi lo vogliamo in maniera premeditata ed infine l'attrazione, quella naturale capacità istintiva di dirigere il nostro interesse verso quello che piace ai nostri occhi.